Introspezioni

Momenti vissuti in un modo apparentemente tanto diverso, parole appena accennate e istanti congelati in un ricordo.
Paure irrazionali che vincono o egoistica incoscienza … solo occhi diversi che guardano nella stessa direzione.

visodonna

Introspezione di Donna
La mia vita scorre veloce sul filo di lama e davanti, instancabilmente,
i fatti della vita la affilano con maniaca precisione, prima del mio passaggio.
Che non abbia a prendere un’occasione per distrarmi, mi sarebbe fatale.
Solo lui, instancabilmente, mi spinge in tutte le direzioni,
come canna al vento, per farmi scivolare a se.
Vuole forse salvarmi? Ma come faccio a fidarmi di chi vende coltelli?
I suoi occhi, le sue braccia, il suo odore,
lame che mi trafiggono ogni volta.
E ogni volta scappo via.
Le mani mi inseguono, i suoi occhi mi cercano, mi trovano,
e il suo viso vicino al mio, a chiedere e cercare,
dolce indicibile tormento.
Ma fino a quando resisterò a tanta grazia?
Lo sento avvicinarsi, mi copro con le mani il viso,
e le sue labbra disegnano i profili delle dita su di me.
Perché non forza oltre
potrebbe abbattere quel muro che ogni volta ergo,
voglio che rubi quello che vuole.
Ma lui aspetta me, vuole aspettare me.
Dio! voglio ricambiare i suoi baci,
voglio baciargli il petto, scendergli sul ventre
e lasciare che la mia bocca assettata possa seguire le linee della forza del mio uomo
Ma non voglio che senta il mio desiderio,
che si accorga del fuoco che nasce dentro
che il calore della passione possa smascherare le mie voglie
mentre gocce di sudore si scambiano la pelle.
Ma i contorni affilati della vita mi allontanano da lui,
perché non possa mai barattare l’attimo di una gioia infinita
con una ferita lunga una vita.

Introspezione di Uomo

Per quanto tempo ancora dovrò essere come vento fra le onde?
Voglio mischiarti i capelli come faccio con i pensieri
ed esausta lasciarti a sussurrare il mio nome.
Ma avrò la forza di continuare?
Voglio esserti ovunque quando chiamerai il mio nome
e avrò l’illusione di liberare in te, donna, questa incatenata passione
Vanesio come sempre, mi cibo di ogni lode che offri
In fondo sono solo un’illusione che sfida il peccato
Ti sento quando non scappi, l'unica guidaquando aspetti che io rubi ogni momento
Dio che voglia di baciarci, di toccarci, di sentire che urli il mio nome
Perché ora quelle mani sul viso?
Non difenderti dietro quelle dita
aiutami a cercarvi i mille spiragli che lasci
affinché i nostri visi possano al fine sfiorarsi
Chiama il mio nome e lascia che il tuo desiderio possa volare
guidami sul tuo grembo prima di perdermi per viottoli della pelle
Ma quanto lungo sarà ancora il nostro tormento?
Lasciami il timone della deriva
Lascia che io oggi ti porti verso un mare burrascoso
lascia che una volta tu sia distolta dalla bonaccia della vita
per barattarla con un attimo di gioia infinita

7 thoughts on “Introspezioni

  1. (Lasciami anche il timore della deriva.)
    Mi sento di dire solo una cosa, molto idiota e assolutamente reale. Quando l’hai scritta, pensa a cosa hai mangiato o bevuto poco prima. Poi dimmelo. Che ci provo anch’io e vediamo se mi fa lo stesso potente e sacrale effetto che ha fatto a te.
    Un abbraccio, G.

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  2. ahahahah …. ma ti è piaciuto o no?
    E’ la storia del gioco delle parti, ognuno con la sua visione, le sue paure e lo stesso desiderio.
    Lei con mille problemi in testa, tutte al femminile, lui che vuole capire solo metà delle cose, tipico maschile … il solito potente e sacrale effetto di quando due si cercano 😉

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